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Lettera F
Maurizio Ferraris - Imparare a vivere
Sinossi
È da un inciampo che il filosofo Maurizio Ferraris parte per ragionare attorno all’esistenza, alla stratificazione di esperienze e memorie che sono il modo in cui ciascuno di noi impara a vivere. Vivere, sopravvivere, previvere, convivere sono le stazioni attraverso cui questo libro ci fa passare per riflettere su un mélange di argomenti che ruotano attorno alla vita e a come si possa imparare a vivere. Se lo spunto è una battuta d’arresto accidentale, capillare, profonda e non casuale è la considerazione della propria intera esistenza, della piega che ha preso nel tempo. Nel momento in cui ci si ferma, la galassia di sentimenti e risentimenti che emergono è fatta dalla memoria delle cose vissute nel passato, nel proprio intimo, attraverso gli altri, intrecciata alle cose apprese anche attraverso la vita scritta, i libri, la letteratura. Da Montaigne a Heidegger, da Nietzsche a Derrida, da Proust a Yourcenar, da Fitzgerald a Hemingway: tutto questo e altro ancora è precipitato in questo libro unico, emozionante e ricco di riflessioni.
Commento
Spunti di riflessione sulla vita, il viverla e la consapevolezza della sua limitatezza. Attraverso le quattro fasi analizzate, vivere, sopravvivere, previvere e convivere, l'autore non ha la pretesa di insegnarci a vivere, ma ci offre spunti di riflessione su come essere più responsabili verso la nostra esistenza. Molte citazioni, perchè la vita raccontata anche da altri, la vita finta come la chiama l'autore, può essere un modello per la vita vera.
Voto 3/5
Edited by 404NotFound - 17/4/2024, 19:56. -
.Ragazzi io quest'anno non ce la faccio a leggere per la Reading, leggo sempre le stesse lettere...
mi sa che mi arrendo
Ho deciso per un approccio più ordinato! Basta lettere a caso che poi mi accorgo di avere già spuntato la casella. D'ora in poi andrò in ordine alfabetico con le rimanenti lettere, ecco. Sono dietro alla E, con Annie Ernaux. Poi dovrò cercare uno/a con la F.
Bisogna ottimizzare, ridurre i tempi, non sprecare energie! 😂😂😂. -
.Ho deciso per un approccio più ordinato! Basta lettere a caso che poi mi accorgo di avere già spuntato la casella. D'ora in poi andrò in ordine alfabetico con le rimanenti lettere, ecco. Sono dietro alla E, con Annie Ernaux. Poi dovrò cercare uno/a con la F.
Bisogna ottimizzare, ridurre i tempi, non sprecare energie! 😂😂😂
Hai ragione! Ottimizziamo i tempi. -
.Ho deciso per un approccio più ordinato! Basta lettere a caso che poi mi accorgo di avere già spuntato la casella. D'ora in poi andrò in ordine alfabetico con le rimanenti lettere, ecco. Sono dietro alla E, con Annie Ernaux. Poi dovrò cercare uno/a con la F.
Bisogna ottimizzare, ridurre i tempi, non sprecare energie! 😂😂😂
Ma cos'è?? Hai fretta??? 😂. -
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Devo ancora fare 12 lettere e mezzo! 😳. -
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Cioè mezza lettera? 🤔. -
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Perché la E l'ho già iniziata, ma non finita 😁. -
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Lettera E
Gli anni di Annie Ernaux
Sinossi
Come accade che il tempo che abbiamo vissuto diviene la nostra vita? È questo il nodo affrontato da Gli anni, romanzo autobiografico e al contempo cronaca collettiva del nostro mondo dal dopoguerra a oggi, nodo sciolto in un canto indissolubile attraverso la magistrale fusione della voce individuale con il coro della Storia. Annie Ernaux convoca la Liberazione, l'Algeria, la maternità, de Gaulle, il '68, l'emancipazione femminile, Mitterrand; e ancora l'avanzata della merce, le tentazioni del conformismo, l'avvento di internet, l'undici settembre, la riscoperta del desiderio. Scandita dalla descrizione di fotografie e pranzi dei giorni di festa, questa «autobiografia impersonale» immerge anche la nostra esistenza nel flusso di un'inedita pratica della memoria che, spronata da una lingua tersa e affilatissima, riesce nel prodigio di «salvare» la storia di generazioni coniugando vita e morte nella luce abbagliante della bellezza del mondo.
Una noia pazzesca! Non mi è piaciuto nulla di questo libro che dalla sinossi invece mi sembrava potesse andare.
Sarà che ho cominciato a non capire un tubo sin dalle prime righe, ma mettiamo pure sia colpa mia. Ci sarebbe anche da dire che i riferimenti alla Storia, a parte quelli che più o meno si conoscono dappertutto, molti sono solo per quelli nati e cresciuti in Francia, a maggior ragione la memoria di fatti che riguarda la vita di tutti i giorni. La citazione di programmi tv degli anni '60 in Francia a me non dice nulla.
Poi la memoria collettiva non mi piace, tutti questi "noi" oppure "loro", oppure "lei". A me non sembra di aver visto la prima persona singolare, sarò limitata ma in un'autobiografia ci poteva stare. Poi ho letto che all'Ernaux non garba stare inquadrata in nessun genere. Non mi piace come è scritto.
Capito niente, quel poco che ho capito l'ho già dimenticato.
Voto : Non classificato per incompatibilità totale con l'autrice
Ps ) Da quel poco che ho afferrato non mi sembra neppure che abbia avuto una vita così interessante. -
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Lettera V
Marco Vichi - La forza del destino
È la primavera del 1967. L'alluvione di novembre, con il suo strascico di tragedie e di detriti, sembra essersi placata e Firenze comincia di nuovo a respirare. Ma non il commissario Bordelli. Per lui non c'è pace dopo un fatto che gli è successo. Indagando sull'omicidio di un ragazzino, si è scontrato con i poteri occulti della massoneria ed è stato costretto alla resa con un "messaggio" molto chiaro: lo stupro di Eleonora, la giovane commessa con cui aveva appena intrecciato una relazione appassionata, e una lista con i nomi di tutte le persone a lui più care. Sconfitto e amareggiato, Bordelli si è dimesso dalla polizia e ha lasciato San Frediano. Che altro avrebbe potuto fare? si chiede nel silenzio della casa sulle colline. Continuare a fare il poliziotto sapendo che non sarebbe mai riuscito a mettere in galera gli assassini? Adesso trascorre le giornate cucinando, facendo lunghe passeggiate nei boschi, imparando a far crescere le verdure nell'orto. Il pensiero di quella resa, di quella violenza senza giustizia, però, non lo abbandona. Ma il destino, in cui fino ad ora non ha creduto, gli offre inaspettatamente l'occasione di fare i conti con il passato, e Bordelli non si tira indietro.
Vista la brevità del libro precedente e visto che mi aveva un po' deluso, ho deciso di leggere anche il successivo della serie.
Con questa avventura Vichi si è riscattato dallo scarso libro precedente. Belle le descrizioni dei boschi intorno a Firenze e della vita di montagna dove ora abita questo ex commissario. Solitudine, l'orto, pochi amici fidati e anche un po' macabri ... Però non me l'aspettavo un Bordelli giustiziere. Come lui spiega al suo amico ristoratore "Non sempre chi uccide merita la galera": ottime le intenzioni, ma al di là di ogni fede cristiana, la vendetta non è la legge.
3,5*. -
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Lettera W
Don Winslow
Città in rovine
Danny Ryan è diventato ricco. L’ex operaio portuale, membro della mafia irlandese braccato dalla legge, è ora un rispettato uomo d’affari: un magnate dei casinò di Las Vegas e socio silente in un gruppo che possiede due hotel di lusso. Insomma, ha tutto ciò che ha sempre voluto: una bella casa, un bambino che adora, una donna di cui potrebbe addirittura innamorarsi. Ma poi fa il passo più lungo della gamba. Quando cerca di comprare un vecchio albergo su un lotto di terra di prima qualità con l’intenzione di costruirci il resort dei suoi sogni, finisce per scatenare una guerra contro i potenti broker immobiliari di Las Vegas, un’influente agente dell’FBI decisa a vendicarsi e il proprietario di un casinò rivale che ha contatti a dir poco loschi. E proprio quando Danny pensava di averci messo una pietra sopra, il passato risorge dalla tomba per trascinarlo di nuovo all’inferno. Vecchi nemici tornano alla ribalta, decisi a portargli via tutto ciò che gli è caro, compreso suo figlio. Così, per salvare se stesso e tutto ciò che ama, Danny deve diventare ancora una volta il combattente spietato che era un tempo e che non avrebbe mai voluto essere di nuovo. Spaziando dai quartieri malfamati di Providence ai corridoi del potere di Washington e Wall Street fino ai casinò dorati di Las Vegas, Città in rovine è un crime dal respiro epico, che parla di amore e odio, ambizione e disperazione, vendetta e compassione.
Con questo libro si conclude la trilogia di Danny Ryan, una rivisitazione in chiave moderna dell’Iliade, dell’Eneide con qualche riferimento anche all’Odissea. E si conclude anche la lunga e fortunata carriera di scrittore di Don Winslow che ha dichiarato di volersi dedicare all’opposizione a Donald Trump, sfruttando la sua popolarità ed il suo seguito sui social. Buona fortuna e may the force be with you!
La trilogia (Città in fiamme, Città dei sogni e Città in rovine) mi è sembrata la degna conclusione della carriera di scrittore di Don Winslow.
Danny Ryan, il cui personaggio è ispirato ad Enea, è un eroe riluttante che suo malgrado deve adempiere ad un destino, malinconico per le molte e crudeli prove che deve affrontare e tuttavia non si tira indietro, non fugge quando la fuga appare la via più facile. Personaggio complesso dalle molte sfaccettature. Mi sono divertita ad identificare i personaggi dei poemi epici cui sono ispirati i personaggi del libro e nel vedere come l’autore li ha attualizzati.. Dirò solo che Lavinia, la figlia del re Latino a causa della quale scoppiò il conflitto tra Enea e Turno, qui diventa un malconcio albergo di Las Vegas conteso per la sua posizione strategica!
Sempre ottima la scrittura di Winslow, estremamente scorrevole e senza una parola di troppo.
Voto 4,5 per questo libro e per l’intera serie. -
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Lettera H
Alan Hlad
I cacciatori di libri nascosti
È il 1942, e le sorti della guerra che sta scuotendo il mondo sono incerte. In quei giorni concitati, il presidente Roosevelt prende una decisione coraggiosa, dando il via a una missione che resterà unica nella Storia: un gruppo di bibliotecari viene inviato in Europa con il compito di salvare quel che resta di giornali, manoscritti, libri custoditi nelle biblioteche delle città neutrali. Prima che sia troppo tardi, e che la follia nazista il distrugga per sempre. Maria Alves, bibliotecaria della Public Library di New York e unica donna al suo interno esperta di microfilm, è tra i prescelti: con il prezioso aiuto di un libraio ebreo che si porta dietro un pericoloso segreto, trasmetterà a Londra informazioni vitali apprese dai giornali del Reich, entrando così in una rete di intrighi che la porterà molto vicina a Hitler e al suo entourage. Ma quando i venti della Storia soffiano così potenti, e le vite sono in bilico, ogni scelta diventa cruciale. Sarà pronta Maria a rischiare tutto? E quanto dovrà sacrificare di sé stessa? Un romanzo straordinariamente emozionante, che racconta il coraggio di una donna e il suo amore per i libri, ma anche la grande Storia che guida i destini dei singoli.
Che delusione questo libro! Cominciamo con il dire che il titolo e la sinossi sono fuorvianti. La protagonista vien inviata a Lisbona, città neutrale durante la seconda guerra mondiale, per trovare, microfilmare e trasmettere agli alleati giornali, libri e altro materiale pubblicato nei Paesi dell’asse da cui gli analisti possano ricavare ogni informazione utile alle sorti del conflitto.
L’autore afferma di essersi ispirato ad una reale vicenda storica ed a persone realmente esistite, mescolando realtà e fantasia in quella che dovrebbe essere una spy story.
Ma ci sarebbe voluta ben altra penna (senza scomodare Le Carré penso ad esempio al Frederick Forsyth di Dossier Odessa). Qui il risultato è una narrazione semplicistica, con personaggi improbabili ai limiti dell’ingenuità, eventi altrettanto improbabili che capitano provvidenzialmente al momento opportuno, il tutto immerso in un mare di melassa che nulla ha a che vedere con una spy story.
Voto 1,5 perché sono buona. -
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Ah bene, buono a sapersi! Era uno di quelli in lista, vorrà dire che lo cestino definitivamente . -
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Sarà anche la mia lettura per la W. -
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Bene, ne tolgo uno dalla lista....